Convegno 5 maggio 2018 – La gestione del paziente anziano fragile: dall’intervento chirurgico al percorso riabilitativo
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Il progressivo innalzamento dell'aspettativa di vita della popolazione ha visto aumentare l'incidenza della patologie cardiovascolari degenerative legate all'invecchiamento. Tra queste le patologie valvolari, la malattia coronarica e lo scompenso cardiaco rappre-sentano le cause più comuni di ospedalizzazione dei pazienti anziani. La presenza di comorbilità severe, come l'insufficienza renale, il diabete, l'ipertensione e le affezioni polmonari, tipiche dell'età avanzata, associate spesso alla bassa frazione di eiezione, a precedente chirurgia cardiaca ed all'urgenza dell'intervento, possono influire in termini negativi sull'outcome dell'intervento.

Le innovazioni tecnologiche e le migliori conoscenze scientifiche, in materia di ana-tomia e fisiologia della patologia valvolare cardiaca, offrono un sempre più frequente ricorso a nuove procedure per risolvere tali affezioni, con approccio mini-invasivo (chi-rurgico) o percutaneo (cardiologo-interventista). Il nuovo filone degli "strumenti per-cutanei" già si muove, per ora, nella risoluzione delle due più frequenti patologie valvo-lari presenti nell'occidente industrializzato: la stenosi aortica e l'insufficienza mitralica, che rappresentano il 70% dei casi di patologia valvolare acquisita in Europa. Allo stesso tempo, la chirurgia cardiaca sta sviluppando approcci per minimizzare la sternotomia od eliminarla del tutto con approccio mini invasivo e/o mediante l'utilizzo di robot e di piccole telecamere, per ridurre il trauma chirurgico.

Lo scopo dell'incontro è quello di analizzare l'utilizzo delle nuove procedure chirurgi-che ed interventistiche mettendone in risalto eventuali vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, la gestione della terapia anticoagulante ad esse associata e la valutazione del follow-up riabilitivo degenziale ed ambulatoriale del paziente anziano e fragile.

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